- che
- 1chépron.rel., pron.interr., pron.escl., pron.indef.inv., agg.interr., agg.escl., s.m.inv.I. pron. FOI 1a. pron.rel., il quale, la quale, i quali, le quali (può essere riferito a persona o cosa e viene gener. usato con valore di soggetto o complemento oggetto): la pioggia che cade, il libro che ho letto, i ragazzi che ho appena incontrato | in alcune costruzioni può assumere un valore che si accosta a quello di congiunzione, ad es. quando non segue immediatamente il nome a cui si riferisce: Carlo è nell'altra stanza che legge, o in frasi come: è Giorgio che ha telefonato, non Marco, è con lui che devi parlareI 1b. pron.rel. (con funz. di complemento indiretto) con valore temporale, in cui: l'estate che partii, non passa giorno che non lo incontri; con valore di complemento di specificazione, di cui: questa è l'amica che ti dicevo; OB LE anche preceduto da prep., cui: non si fanno carico de' travagli in che mettono un povero galantuomo (Manzoni) | FO in espressioni come: avere di che mangiare, non c'è di che rallegrarsi | non c'e di che, in risposta a grazieI 1c. pron.rel. FO la qual cosa (con valore neutro, preceduto da art. o prep.): non è venuto all'appuntamento, il che mi preoccupa, raccontò una sciocchezza, al che tutti risero, è venuto a trovarmi, dal che deduco quanto sia gentile, dopo di che me ne andròI 2. pron.interr. FO solo al sing., quale cosa (usato in proposizioni interrogative dirette e indirette, spesso seguito da cosa): che fai?, che (cosa) è stato?, di che ti preoccupi?, a che pensi?; mi chiedo che (cosa) farai, non capisco che (cosa) vuoi | che?, e che?, o che?, ma che?, come rafforzativo di frasi interrogative: che? vuoi già uscire?, e che? hai paura?I 3. pron.escl. FO solo al sing., quale cosa: che sento!, che vedo!, che mi dici! | fam., con valore di interiezione, per esprimere, meraviglia, stupore, riprovazione: che! non pensarci neppure, che, ci credi davvero?I 4. pron.indef. FO indica qcs. di indeterminato, spec. seguito da agg.: c'era nel suo sguardo un che di beffardoII. agg. FOII 1. agg.interr., quale, quali (in frasi interrogative dirette e indirette): che treno prendi?, che giornali leggi di solito?, che ora è?, non capisco che genere di ragazza siaII 2. agg.escl., quale, quali: che ragazzo simpatico!, che bellezza!, che strane idee!, che magnifico sole, stamattina, che barba!, che noia! | fam., seguito da agg., senza altra specificazione: che bello!, che bellezza, com'è bello, che distratta! come sono distratta, che gentili!, come sono gentili; talvolta posposto all'agg.: stupido che non sei altro!III. s.m.inv. CO in espressioni come: il che e il come, il che, il come e sim., ogni cosa, tutto: voglio sapere il che e il come di tutta la faccenda\DATA: 960.ETIMO: lat. quĭd, nt. di quis "chi" o que(m), acc. di qui pron.rel.NOTA GRAMMATICALE: ormai non più usata l'elisione della e di che davanti a vocale: ch'io; ancor più rara l'elisione in c' davanti ad h: c'hanno.POLIREMATICHE:a che: loc.avv. LEche che: loc.pron.rel.indef.inv.che è che non è: loc.avv. COche più: loc.pron. BUche so io: loc.pron. CO————————2chécong. FO1. introduce proposizioni completive oggettive, soggettive, e proposizioni dichiarative, con il verbo all'indicativo o al congiuntivo: ho sentito che sei stato promosso, immagino che tu conosca la verità, il fatto è che non posso restare, è che il tempo non passa mai, sembra che stia piovendo, bisogna che vada, una cosa è certa: che non lo vedremo più2. introduce proposizioni causali con il verbo all'indicativo o al congiuntivo: togliti la maglia che fa caldo, sono felice che tu sia venuto3. introduce proposizioni consecutive con il verbo all'indicativo o al congiuntivo: recita che pare un attore nato, voglia il cielo che smetta di piovere; più spesso correlato a così, tale, tanto, e sim.: è tanto irritato che temo possa fare una pazzia, avevo così paura che non riuscivo a muovermi | entra nella formazione di numerose locuzioni congiuntive come al punto che, a tal punto che, in modo che, a tal segno che: è indaffarato al punto che non riesco più a parlargli4. introduce una proposizione finale con il verbo al congiuntivo: insisteva che salissi5. introduce proposizioni temporali con il verbo all'indicativo, con il valore di quando, da quando: vado a lavorare che è ancora notte fonda, arrivò che era estate, è un'ora che ti aspetto, saranno due anni che non ci vediamo | posposto a un participio passato e prima dell'ausiliare: finito che ebbe di leggere, stette lì alquanto a pensare (Manzoni) | entra nella formazione di numerose locuzioni congiuntive: prima che, dopo che, ogni volta che, e sim.: vieni a salutarmi prima che tu parta, ogni volta che esco, piove6. introduce proposizioni condizionali con il verbo al congiuntivo nelle locuzioni ammesso che, posto che, a patto che, nell'eventualità che, e sim.: posto che accetti, lo invitiamo, potrai uscire a condizione che tu finisca di studiare7. introduce proposizioni eccettuative, dopo una frase negativa in correlazione con altro, altri, spesso sottintesi: non c'è (altri) che lui, non resta (altro) che rassegnarsi, non ci mancava (altro) che questa | entra a far parte delle locuzioni congiuntive eccetto che, tranne che, salvo che, a meno che, se non che: lo chiederei a tutti tranne che a lui, verrei lunedì a meno che tu abbia altri impegni, sembrava addormentato se non che di tanto in tanto apriva un occhio8. introduce proposizioni limitative con il verbo al congiuntivo, con il valore di per quanto: che si sappia, non dovrebbe accadere nulla di grave9. introduce con il verbo al congiuntivo proposizioni imperative, ottative: che non si faccia più vedere, che il cielo ce la mandi buona!, che gli pigli un accidente!, o concessive: che provi pure se vuole10. viene ampiamente usato nelle comparazioni; per introdurre proposizioni comparative esplicite, con il verbo al congiuntivo, al condizionale, o all'indicativo: è finita meglio che non credessi, faccio più velocemente che posso; per introdurre proposizioni implicite con il verbo all'infinito: preferisce leggere che uscire con gli amici | introduce il secondo termine di paragone, in alternativa a di (che è obbligatorio quando il paragone si fa tra due aggettivi, tra due participi, tra due infiniti, tra due sostantivi o pronomi preceduti da preposizione): è un'occasione più unica che rara, dicevo più per scherzare che per offendere, è più gentile con te che con me | fam., in correlazione con tanto, introduce il secondo termine del comparativo di uguaglianza: la cosa interessa tanto me che voi | forma espressioni di valore superlativo: è più gentile che mai, sono più che sicura11. ha funzione coordinativa nelle espressioni correlative sia che... sia che, o che... o che: sia che tu voglia sia che tu non voglia, che piova o che ci sia il sole | anche impropr. in luogo dell'espressione correlativa sia... sia: sia grandi che piccini\DATA: av. 1250.ETIMO: lat. *quĭd, propr. nt. di quis "chi", per quod, forse con sovrapp. di que(m), v. anche 1che.NOTA GRAMMATICALE: davanti a vocale, spec. davanti a e, può subire elisione: arrivò ch'era notte.
Dizionario Italiano.